Storia di Porto Cesareo

Per vivere a fondo un luogo è indispensabile conoscerne la storia. Spesso si pensa che le località balneari vadano apprezzate solo per le specialità naturalistiche e per le strutture che offrono relax e divertimento, mettendo in secondo piano la possibilità che i sassi che si stanno calpestando avrebbero tante storie da raccontare.

Porto Cesareo rappresenta la stratificazione di ere e popolazioni che nel tempo si son susseguite sul suo territorio tutt’oggi centro di grande interesse, cultura e spettacolo.

Per narrare la storia di Porto Cesareo bisogna andare molto indietro nel tempo, sino all’età del Bronzo, periodo in cui i marinai provenienti dalla Grecia erano soliti scegliere il Salento per stabilirvisi. A testimonianza di ciò, sono state ritrovate statuette votive e vari cimeli risalenti all’epoca.

In epoca romana, Porto Cesareo era conosciuta con il nome Portus Sasinae, probabilmente dal nome del popolo fondatore: si narra, infatti, che furono gli abitanti di Saseno, isola albanese non lontana da Valona, a fondare il piccolo borgo salentino.

Ben presto, però, i Micenei sostituirono questo popolo di abili pescatori e commercianti, arricchendo la città con i loro preziosi manufatti.

Fu poi la volta dei Messapi. Questo popolo di origine illirica o egeo-anatolica, giunse nel Salento alle soglie dell’età del ferro, intorno all’XI secolo a.C. e si stanziò nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, confluendo anche nel territorio di Porto Cesareo.

Dopo un periodo di vitale commercio Portus Sasinae cadde nel totale abbandono e degrado, anche a causa delle scorrerie dei pirati e di attacchi della vicina Gallipoli che, volendo tutelare la propria area di commercio marittimo, organizzò la totale distruzione del Porto.

La rinascita di Porto Cesareo

La rinascita di Porto Cesareo è da ascrivere all’intervento salvifico dei monaci basiliani. Essi intorno al Mille vi costruirono un’abbazia nella quale vissero fino al XV secolo. A partire da questo momento il piccolo Porto, sinora appartenuto agli Orsini del Balzo, principi di Taranto, passò agli Acquaviva, duchi di Nardò (l’autonomia dal comune di Nardò è stata acquisita solo nel 1975, a seguito di referendum richiesto dagli abitanti locali).

Durante il XV secolo Porto Cesareo si sviluppò come importante centro commerciale collegato dapprima con la Sicilia e poi anche con le Repubbliche Marinare e vennero costruite le meravigliose torri che ancora oggi affascinano l’occhio del turista che percorre la litoranea ionica salentina.

Successivamente, il piccolo porto cadde ancora nell’oblio, sino a giungere alla definitiva rinascita intorno a agli inizi del ‘800, periodo in cui si sviluppò un embrionale centro urbano destinato a crescere e popolarsi, fino ad arrivare alla fine del secolo, quando ormai si contava qualche centinaia di abitanti e venne costruita la bellissima chiesa in onore di Santa Maria de Cesarea.

Il centro urbano di Porto Cesareo

Il centro urbano divenne ben presto mèta turistica grazie allo sviluppo avutosi nel periodo fascista: è a partire da questo momento che la località viene denominata con l’attuale nome di Porto Cesareo.

Intorno alla metà degli anni ’60 la storia si intreccia con la scienza ed è così che nel 1966 venne costituita la Stazione di Biologia Marina, successivamente acquisita dall’Università del Salento. A questa carrellata di eventi, mancava solo un pizzico di mondanità che si raggiunge nel 2002: Porto Cesareo balza agli onori della cronaca grazie ad una statua dedicata all’attrice Manuela Arcuri.

Porto Cesareo, luogo di storia, di scienza e di mondanità: habitat ideale per rilassarsi in una vacanza senza fine!